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Monteroni d’Arbia, volontari in servizio alle corse a pelo

Quattro equipaggi della Pubblica Assistenza Val d’Arbia  sono impegnati oggi a Monteroni d’Arbia presso l’ippodromo comunale in occasione del primo appuntamento di corse a pelo per la stagione 2023

Quattro equipaggi, due ambulanze, un totale di sedici volontari in servizio: sono questi i numeri dell’impegno della Pubblica Assistenza Val d’Arbia nell’ambito delle corse a pelo che si svolgono a Monteroni d’Arbia nella giornata di oggi, domenica 12 marzo, per il primo appuntamento della stagione 2023.

Sei le batterie, due la mattina a partire dalle 11.15 e quattro nel pomeriggio dalle 15.15, in occasione delle quali i volontari prestano servizio presso l’ippodromo comunale. Il secondo e ultimo appuntamento sarà invece domenica 12 aprile.

Ecco le foto.

Ecco da dove arrivano i volontari del Palio

Come trovare nuovi volontari? Il convegno

Alla ricerca di nuovi volontari. Come fare? Un convegno, in data 13 aprile, organizzato a Firenze dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscano) 

In occasione della prossima pubblicazione del Quaderno La differenza dei potenziali. Come cambia la propensione dei cittadini toscani al volontariato, Cesvot ha organizzato il convegno SENTIRSI PARTE. Il volontariato, dalla dimensione individuale a quella collettiva che affronterà il tema della mancanza di volontari nelle associazioni.

Questo argomento sta diventando cruciale, non solo per gli enti del terzo settore della nostra regione, ma per la tenuta e la salute dell’intera società.

L’iniziativa vedrà la partecipazione di esponenti del mondo della ricerca e del terzo settore e si svolgerà giovedì 13 aprile a Firenze presso Auditorium Innovation Center.

Sentiamo forte la responsabilità di approfondire, di capire, di sostenere gli enti e di valorizzare i cittadini disponibili. E lo vogliamo fare insieme” fanno sapere dal Cesvot

Il convegno è aperto a tutti. Per partecipare si prega di effettuare l’iscrizione compilando l’apposito modulo disponibile, previa registrazione all’area riservata MyCesvot a questo link

“Hanno reso grande Siena”: 500 volontari delle Strade Bianche

Uno dei coordinatori del volontariato per questo evento, Massimo Becacci, ha scritto a Sienasociale.it

Nonostante la stanchezza, tutto l’orgoglio per un impegno che non ha uguali.

Strade Bianche, Strade Bianche Women Elite, Gran Fondo e Medio Fondo Strade Bianche: sabato 4 e domenica 5 marzo Siena è stata “invasa” da quasi 7.000 ciclisti, tra professionisti e (tanti) amatori che si sono messi in gioco sulle leggendarie sterrate che molti nel mondo sportivo ci invidiamo, ma che tantissimi adorano.

A vigilare sulla sicurezza di questi sportivi il fondamentale apporto delle associazioni del territorio attraversato: oltre 30 realtà per quasi 500 operatori nei due giorni di gare. Alla guida di così tanti volenterosi, la Sport Angels (associazione sportiva attiva ufficialmente dal 2020 ma guidata da storici volontari della provincia di Siena, come Giovanni Antonio Sanna, coadiuvati da alcuni validi e fidati collaboratori) che hanno raccolto la fiducia di importanti organizzazioni del gruppo RCS/Gazzetta dello Sport (ma non solo, e non solo nel senese), e che raggruppano e organizzano tutte le anime di questo grande mondo di persone che dedicano parte del loro tempo alle loro comunità.

Alla fine i complimenti della Questura (ma anche delle Organizzazioni e di tanti cittadini, automobilisti e atleti) arrivano per tutti, e nonostante la fatica, un altro grande evento ha reso grande Siena e i suoi volontari e volontarie.

Massimo Becacci (Volontario coordinatore)

(Nella foto Massimo Becacci insieme ad un volontario)

Terremoto: siamo sicuri d’esse sicuri?

L’incontro è in programma per oggi, mercoledì 1 marzo alle ore 16.30, presso il centro socio-culturale “La lunga gioventù APS” in via dei Pispini n. 162 a Siena

Sappiamo come comportarci se viene a trovarci un ospite indesiderato come il terremoto? È la questione al centro dell’incontro voluto da Pierluigi Brogi, referente delle attività culturali del centro socio-culturale “La lunga gioventù APS“, insieme con i volontari comunicatori di “Io non rischio – Siena” per confrontarsi sul tema della sicurezza e condividere le buone pratiche di protezione civile relativamente al rischio sismico. 

Promuoviamo molti incontri – ci racconta Pierluigi Brogidedicati alla sicurezza in casa, un ambiente certo intimo e familiare ma non esente dai pericoli e da situazioni che possono metterci in difficoltà. Il recente sciame sismico ha messo in moto il bisogno approfondire quelle che sono le buone pratiche di protezione civile per proteggere sé stessi e gli altri. La sinergia con il mondo del volontariato per questi incontri è preziosissima: gli anziani dei nostri centri vivono la città nella sua dimensione più umana, ne conoscono la storia e ne custodiscono la memoria. Speriamo che questo possa essere solo l’inizio di un percorso condiviso proficuo.”

Questa edizione ridimensionata – spiegano i referenti di “Io non rischio – Siena” – della nostra ‘piazza’ dedicata alle buone pratiche di protezione civile risponde alla necessità di essere informati e consapevoli sui rischi naturali del territorio. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno spaventato ma hanno portato ad una rinnovata attenzione su questi temi e i volontari comunicatori si son fatti trovare pronti per fare la propria parte.”

Emilia Di Gregorio

Da volontario a conduttore per raccontare la protezione civile

“Mi chiamo Duccio, ho 51 anni e nella vita non faccio il conduttore”. Chi lo avrebbe mai detto che un volontario si sarebbe presentato così incontrando le ragazze e i ragazzi per raccontare il mondo della protezione civile? 

È accaduto alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia, dove i volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno ideato il format “I soliti resilienti” ispirato al noto game-show televisivo e destinato agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Renato Fucini di Monteroni d’Arbia per raccontare la storia e le attività di protezione civile.

Proprio come in TV, gli studenti – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbiadevono abbinare le identità ai volontari/ignoti. Ognuno di noi ha una propria identità, data dalle proprie esperienze personali e professionali, e tre indizi di una storia da raccontare per l’operato che da volontari di protezione civile svolgiamo in tempo di pace e nelle emergenze. Questo ci serve per dire ai giovani che qualsiasi sia l’età, qualunque sia l’esperienza e il bagaglio di vita che ognuno di noi porta con sé, nel volontariato di protezione civile e nel mondo del volontariato in generale ognuno può fare la propria parte e solo insieme si possono fare grandi cose.

A dettare i tempi del gioco e soprattutto a incalzare e incuriosire gli studenti ma anche gli insegnanti ci pensa Duccio, conduttore di eccezione, con tanto di papillon e giacca con le paillettes, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa “missione” così inusuale.

Sono volontario di protezione civile – ci racconta – dal 2009. Ne avevo sentito parlare da alcuni amici e decisi di mettermi in gioco, poi col tempo mi ha veramente coinvolto. Ho partecipato alla formazione e a diverse esercitazioni con le associazioni che fanno protezione civile in Anpas Zona Senese, oltre che a varie missioni in tutta la regione. Ricordo che, tra le prime missioni, sono stato all’isola d’Elba per l’emergenza legata all’alluvione del 2011. Furono tre giorni intensi, passati quasi senza dormire, ci fermammo veramente poche ore. Ci sentivamo molto utili e la gente ci ringraziava di continuo. Eravamo degli angeli per loro.

Avresti mai immaginato di dover vestire i panni di conduttore per raccontare il mondo del volontariato di protezione civile?

Ho sempre creduto in questa associazione – spiega – per tutto ciò che facciamo, ogni giorno. Col tempo sono diventato parte integrante del gruppo di protezione civile e, oltre alle missioni in caso di emergenza, sono iniziati i vari progetti di prevenzione e informazione alla popolazione nei quali crediamo tanto, è stato naturale voler puntare sulla scuola. Il progetto mi è subito piaciuto, sin dalla prima idea di fare questo gioco per raccontare ai ragazzi la protezione civile. Esserne il conduttore non l’avrei mai pensato, qualcuno mi paragona al vero conduttore del programma ma non è così facile perché c’è da tirare le fila, tenere alta l’attenzione, stimolare la curiosità. Abbiamo strutturato un copione, ci siamo divertiti a scrivere gli indizi e a fare le prove con la musica, ed è stato un grande successo perché ci è stato richiesto di replicare più volte. Le ragazze e i ragazzi si sentono coinvolti in maniera diretta e ascoltano tutto ciò che raccontiamo, si confrontano per indovinare, fanno molte domande e non si annoiano. Secondo me ne restano anche un pò affascinati dall’emozione di alcune esperienze e dall’amore che ci mettiamo. È bello perché non c’è distanza tra chi racconta e chi ascolta. La lezione si costruisce insieme, è il risultato sempre nuovo, sempre diverso, un’opera unica a cura di tutti, studenti compresi.

Cosa lascia questa “missione” a te e agli studenti?

Il gioco – conclude – cattura l’attenzione ma la lezione che speriamo di trasmettere è quella sull’importanza di fare squadra. Nei nostri incontri informativi siamo soliti dire che la protezione civile è come una grande orchestra dove tutti gli strumenti suonano insieme perché la voce di ognuno possa essere la voce di tutti. Questa missione così speciale mi lascia tante cose: la sicurezza in quello che faccio, innanzitutto, e la consapevolezza che in protezione civile veramente chiunque può fare la sua parte, anche se non si crede di essere portati a fare certe cose si impara e si cresce insieme, facendo formazione e testando di continuo la nostra preparazione, e poi si può trovare una grande famiglia con la quale è bello raccontare un po’ di strada fatta insieme, divertendosi e coltivando la speranza di aver piantato un piccolo seme che, grazie ai cittadini del domani, avrà radici forti e ali per volare.

Emilia Di Gregorio 

Servizio Civile alla Croce Verde di Chianciano: amicizia e volontariato

I volontari in Servizio Civile alla Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano Terme raccontano la loro esperienza: c’è tempo fino al 20 febbraio per partecipare al nuovo bando

Hai tra i diciotto e i ventotto anni e sei curiosa o curioso di saperne di più sul Servizio Civile Universale? Chi meglio di noi può raccontartelo!

Siamo i ragazzi in servizio presso la Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano e, sebbene questi mesi siano passati in fretta, possiamo dire che ci hanno messo alla prova e ci hanno fatto crescere. Il percorso di formazione che abbiamo svolto appena entrati in servizio non ci ha preparato soltanto per la nostra attività di volontari soccorritori ma ci ha dato una nuova consapevolezza e potrà sempre esserci utile nella vita quotidiana di tutti i giorni. Ogni giorno siamo impegnati con i servizi ordinari, i trasporti sociali per disabili e anziani e alcuni di noi sono impegnati anche nei servizi di emergenza sul territorio dando così un grande aiuto all’associazione e alla collettività.

Il Servizio Civile Universale ci impegna cinque ore al giorno per cinque giorni a settimana, con assoluta flessibilità di orario, tanto da permetterci di svolgere altre attività, infatti alcuni di noi frequentano anche l’università. Non è un vero e proprio lavoro ma ci permette di soddisfare le nostre esigenze economiche grazie ad un assegno mensile di € 444,30 corrisposto dal Dipartimento delle Politiche Giovanili. La durata del Servizio Civile Universale è di dodici mesi e per chi completa l’intero percorso può vedere riconosciuti i crediti formativi sia per la scuola che per il lavoro.

Ma a parte i dettagli tecnici, il Servizio Civile Universale è molto di più: per noi vuol dire divertimento e anche rapporti di amicizia nati in associazione che continuano anche nella vita quotidiana tra noi ragazzi e con i volontari stessi che ci hanno accolto e accompagnato in questo percorso. Siamo contenti e soddisfatti della nostra scelta e di tutto ciò che ci ha dato. Se vuoi provare anche tu, vieni a trovarci in associazione in via della Pace n. 65 a Chianciano Terme oppure contattaci e troverai la risposta a tutte le tue curiosità oltre che un aiuto e il supporto per compilare la tua candidatura entro la scadenza del 20 febbraio!

Per informazioni sul bando e sui progetti attivi www.anpas.org/bando-scu.html

Emilia Di Gregorio 

“Mio fratello è vivo grazie al mio essere volontaria”

Cristina, volontaria Anpas, nella giornata in cui si celebra l’amore condivide la sua vicenda personale ed un invito. L’amore tra fratelli e la formazione sanitaria che salva una vita”. Ecco la sua storia, ecco la storia di “un’innamorata d’arancio”

Quella che sto per raccontarvi non è una semplice storia d’amore, ma è molto di più.

Sono passati un po’ di anni da quando, in una sera qualunque, riaccompagnando a casa mia mamma, il babbo dalla finestra mi ha detto: “Sali, mi sa che tuo fratello non sta bene“. A casa mia c’è un po’ questa cosa che se qualcuno in famiglia sta male chiama me: come se facessi il dottore di mestiere. Quindi quella sera son salita in casa, dove ho trovato mio fratello seduto sul letto: un ragazzone di poco più di trent’anni, grande e grosso il doppio di me, che non riusciva a stare dritto. Lì mi sono resa conto che sapevo cosa fare e ho cominciato a dirgli: “Stringimi la mano, alza il braccio, guardami negli occhi“. Lui, però, non ci riusciva. E io, anche se nella vita faccio l’insegnante, sapevo che non andava bene, che non era soltanto stanco come diceva. Lo sapevo perché io nella vita, oltre ad essere una maestra, sono una volontaria.

Nei giorni scorsi il mio babbo, ricordando quel giorno, mi ha detto: “Tuo fratello è vivo grazie a te“. Sì, perché quel giorno lì mio fratello non era solo stanco, abbiamo avuto il pacchetto completo: chiamata al 118, ambulanza a sirene spiegate, volontari ripartiti in codice 3, la paura che ti blocca il respiro e il sollievo di tirare il fiato quando alla fine tutto si risolve.

C’è un errore, però, nelle parole del mio babbo: mio fratello è vivo non grazie a me ma grazie al mio essere volontaria. Non ho fatto miracoli ma sapevo cosa fare, cosa chiedere, a cosa stare attenta.

Per questo dovreste venire a trovarci nelle Pubbliche Assistenze e seguire un corso di primo soccorso: magari non salirete mai in nessuna ambulanza ma potrebbe servirvi per salvare la vita a qualcuno che amate. E oggi, che si festeggia l’amore, fate la differenza: prendetevi qualche minuto per pensarci, cercate l’associazione più vicina a voi, chiamatela e informatevi sui corsi di formazione in partenza. Ad accogliervi troverete delle grandi famiglie e, sono certa, che… vi innamorerete d’arancio anche voi!

Volontari e Carnevale: inviateci le vostre foto

I volontari sono impegnati, in questo periodo, anche nei vari eventi legati al Carnevale. Sostegno sanitario ma non solo. Per dare la giusta visibilità a questo impegno, la redazione di Sienasociale.it attende le foto. Via WhatsApp 3336353249

Apprendiamo da Facebook, per esempio, che la Misericordia di Poggibonsi sarà impegnata per il “Carnevale dei Rioni”. Intanto, i più giovani hanno iniziato a festeggiare.

CarnivalParty “. Sabato il nostro gruppo giovanile GeMMe ha organizzato una divertente festa in maschera aperta ai volontari di ogni età. Un ottimo buffet preparato da Gianluca e il suo staff, seguito da giochi, balli, tanto divertimento e sana voglia di stare insieme e fare baldoria.
L’altro lato bello di fare volontariato, oltre al “servizio”.

Vi aspettiamo Sabato 18 (in piazza Rosselli) al Carnevale dei Rioni di Poggibonsi con il Truccabimbi e altre sorprese.
Non potete mancare!!!

Foto di Gianclaudio Leone tratta da Facebook

Terremoto: successo di pubblico per “Io non rischio”. Il grazie ai volontari

Le pubbliche assistenze della zona Senese in piazza Matteotti hanno informato centinaia di cittadini sulle buone pratiche di protezione civile in caso di terremoto. Presente il sindaco di Siena e l’assessore alla protezione civile: da parte di entrambi, il grazie ai volontari.

Lo sciame sismico che ha interessato la città nelle ultime ore ci ha spaventato e la paura ha messo in moto la curiosità di saperne di più e l’esigenza di essere preparati e sapere come comportarsi qualora una nuova scossa dovesse irrompere nella nostra quotidianità. A questa esigenza la risposta è prontamente arrivata dal mondo del volontariato delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese che, in sinergia con le istituzioni e con il supporto dell’Università di Siena, in piazza hanno condiviso con i cittadini le buone pratiche di protezione civile della campagna “Io non rischio“, promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, da Anpas e dagli istituti di ricerca scientifica per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali.

Portare in piazza la campagna ‘Io non rischio’ – commenta il sindaco Luigi De Mossi è stata un’ottima idea, prontamente realizzata dai volontari, che ci da in maniera puntuale e corretta tutte le informazioni utili per proteggere se stessi e gli altri in caso di bisogno. Il terremoto non è prevedibile ed essere preparati e sapere cosa fare è fondamentale e può fare la differenza.

E’ importante questo appuntamento. Io non rischio c’è ogni anno e ci insegna a come comportarci in momenti drammatici. I volontari portano nel nome l’essenza di quello che fanno oltre la famiglia, oltre il lavoro e oltre il proprio interesse personale. A loro va il mio ringraziamento” ha evidenziato l’assessore al sociale e protezione civile Francesca Appolloni.

La piazza straordinaria delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese – spiega Roberto Poggiani, responsabile regionale di Protezione Civile Anpas Toscana – risponde alla duplice necessità dei cittadini: quella di avere informazioni a seguito degli eventi di questi giorni e quella della resilienza di un territorio e di una comunità che cresce nella consapevolezza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile che possono aiutarci a fare fronte a questi eventi.

Sono stati – spiegano i referenti della piazza ‘Io non rischio – Zona Senese‘ – circa quindici i volontari, provenienti da tutta la provincia, che si sono dedicati a questa attività di informazione alla popolazione nel capoluogo. L’invito è quello di partecipare sempre più numerosi alle piazze ‘Io non rischio’, che siano quelle straordinarie o quelle canoniche per le quali ogni anno ci impegniamo su tutto il territorio. Potete seguirci anche nelle piazze digitali dei social network siglati #iononrischio e sul sito web www.iononrischio.it per consultare il materiale e tanti interessanti approfondimenti.

Emilia Di Gregorio

A Siena piazza straordinaria “Io non rischio – Zona Senese”

Appuntamento domani 11 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 18.00 in Piazza Matteotti a Siena

Il volontariato di protezione civile torna in piazza insieme alle istituzioni e all’Università di Siena per diffondere la conoscenza dei rischi naturali e delle buone pratiche di protezione civile. Volontarie e volontari allestiranno uno spazio informativo per incontrare i cittadini che potranno informarsi e confrontarsi con l’ausilio di contenuti interattivi e materiale divulgativo, attraverso il quale saranno forniti spunti e approfondimenti sulla prevenzione relativamente al rischio sismico

In caso di terremoto – spiegano i volontari comunicatori che saranno impegnati in piazza – essere preparati può fare la differenza. Le ore di apprensione che abbiamo vissuto negli ultimi giorni ci ricordano quanto sia importante la conoscenza del proprio territorio e la consapevolezza dei rischi per agire in sicurezza, seguendo poche e semplici regole, per noi stessi e per gli altri.

“Io non rischio” – Campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima, Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica, Regioni, Province Autonome e Comuni.

Sul sito ufficiale della Campagna, iononrischio.protezionecivile.it e sui profili social dedicati (canali Facebook, Twitter e Instagram) è possibile reperire informazioni, aggiornamenti e consultare i materiali informativi dedicati ai rischi naturali come il terremoto, il maremoto e l’alluvione.

Emilia Di Gregorio