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24 lezioni e sei soccorritore Misericordia

Dopo il calo di iscritti ai corsi nella parte finale della pandemia, larga partecipazione, ieri, per il primo appuntamento della Misericordia di Siena.Tutti i lunedì e i giovedì alle 21 fino al 24 giugno. Poi, esame finale con tirocinio.

Siamo molto contenti della risposta positiva di molti giovani tra cui diversi studenti universitari senesi e non” fanno sapere dalla Misericordia di Siena.

Questo è il primo corso del 2023. Sarà replicato in autunno come di consueto.

Ma per iniziare a fare volontariato, sia in area sanitaria che sociale, giovani e meno giovani possono contattare la Misericordia tutto l’anno.

Un percorso impegnativo quanto gratificante sempre a servizio dei più fragili.

“Il senso di Mattia”: l’incontro a Siena

Un progetto selezionato dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Si svolgerà il prossimo 23 marzo alle ore 16.00, presso l’aula 1 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, promosso nell’ambito del progetto intervento multilivello protezione infanzia.

Ad aprire l’iniziativa saranno i saluti istituzionali di Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV, Francesca Appolloni, Assessore alla Sanità e Politiche Sociali del Comune di Siena, e Antonio Barretta, Direttore Generale Aou Senese.
A seguire si svolgeranno gli interventi dei relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione TDH Italia, relazionerà in merito al progetto intervento multilivello protezione infanzia; Stefania Losi, Pediatra e Responsabile Servizio GAIA, IRCCS AOU Meyer, affronterà il tema della SBS – Sindrome del bambino scosso, che cos’è e quali sono le conseguenze; Caterina Innocenti condividerà la sua testimonianza da mamma; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta, IRCCS AOU Meyer, condurrà una riflessione sulla Sindrome del bambino scosso con un approfondimento sugli aspetti psicologici e la prevenzione. All’incontro prenderà parte Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale AOU Senese.

L’iniziativa – spiega ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV in una nota – nasce grazie all’incontro con i genitori di Mattia, Caterina e Riccardo che si sono rivolti a noi chiedendoci di far conoscere la loro storia. Mattia è un bambino di Pistoia che a soli 8 mesi muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). Parlare con loro ci ha fatto riflettere su quali azioni avremmo potuto intraprendere come Anpas Comitato Regionale Toscano ODV, per apportare un nostro contributo e rispondere ai bisogni del territorio e della società più in generale. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, il nostro progetto si è sviluppato ulteriormente in un percorso di 13 incontri sul territorio toscano come azione omogenea e di ampia risonanza. L’obiettivo generale del progetto è quello di informare e sensibilizzare la comunità, con un focus specifico ai caregivers ed i genitori, su una sindrome che è ancora sottovalutata e talvolta sconosciuta, al fine di garantire il benessere psicofisico del neonato.

L’iniziativa “Il senso di Mattia” fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia” coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale Non Scuoterlo (visita il sito web) sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia” proposto da Anpas Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per registrarsi all’evento è necessario compilare il modulo online: clicca qui.
Per il collegamento da remoto: clicca qui.

Come arrivare: per le indicazioni dal sito web dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese: clicca qui.
Per raggiungere l’aula: prendere gli ascensori nel corridoio che porta alla cappella, corridoio situato poco prima dell’edicola e andare al piano 1 (il piano di ingresso da Viale Bracci è 1s). Uscendo dagli ascensori andare a sinistra e arrivare alla fine del corridoio, l’aula si troverà alla vostra destra. È necessario indossare la mascherina FFP2 per l’accesso in ospedale.

Scarica la locandina con il programma completo: clicca qui.

Emilia Di Gregorio

Nella foto una volontaria Anpas tiene stretto il suo bambino 

Codini e Occhiali flashmob per le malattie rare

Consiglio Direttivo della Delegazione Cesvot: domani a Siena

Si riunisce domani il Consiglio Direttivo della Delegazione di Siena. Alle ore 16.00,  presso Sala Maccherini – Palazzo Berlinghieri del Comune di Siena in piazza del Campo 7/8, i 18 eletti si incontreranno

829 realtà aventi diritto al voto (276 organizzazioni di volontariato, 376  associazioni di promozione sociale,  71 imprese sociali,  98  onlus,  un ente filantropico e ulteriori 7 enti iscritti al Registro nazionale del terzo settore): il nuovo consiglio direttivo proverà a rappresentarle tutte con il compito di individuare le esigenze del territorio contribuendo alla definizione degli indirizzi e degli obiettivi del programma annuale di attività di Cesvot, impegnato a dare servizi gratuiti per promuovere, sostenere e sviluppare il volontariato in Toscana.

“Il mondo del terzo settore conferma ogni giorno il suo fondamentale ruolo nel garantire un diffuso welfare di comunità” ha affermato Luigi Paccosi, presidente Cesvot. “Per questo eleggere le nuove squadre territoriali non è solo un mero esercizio di democrazia ma permette ai soggetti che operano nel settore di determinare la strada da seguire e quindi dare un’impronta al futuro della società, in un periodo particolarmente difficile”.

La forza di Cesvot sono le delegazioni territoriali, che riescono ad essere vicine alle esigenze dei territori, animate da squadre caratterizzate da competenza e passione” ha commentato il presidente senese uscente Viro Pacconi.

Fin da ora Sienasociale.it – il diario del terzo settore senese augura al nuovo direttivo buon lavoro

nella foto un’immagine della organizzazione di volontariato “Codini e Occhiali”, che recentemente, ha organizzato un flashmob per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle  malattie rare. Sarà una delle realtà rappresentate dalla delegazione senese

Misericordia Asciano “ci mettiamo il cuore”

Lo scorso anno il gruppo giovani della Misericordia di Asciano è entrato a far parte del Progetto Comunicazione e Social di Siena Soccorso.

Lo scopo è quello di cercare soluzioni nuove per abbattere l’immobilismo delle nuove generazioni verso il mondo del volontariato. Sono sempre più le realtà associative che “soffrono” la mancanza di “nuove leve”.

Un passo importante è stato fatto dalle Misericordie avvicinandosi, ancora di più, al mondo social, con una nuova veste, presentandosi sotto forma di video short-form : video di dimensioni più corte, che presentano durata minima e massimo coinvolgimento.

Ragazzi del mondo del volontariato e non si sono ritrovati, presso lo studio fotografico “Yolo Studio”, per essere intervistati creando contenuti di valore funzionali all’intrattenimento, al divertimento e all’informazione.

Misericordia Asciano - i volontari organizzano il montaggio dei video

Misericordia Asciano – i volontari organizzano il montaggio dei video

Ponendo domande di vita quotidiana e assistenza abbiamo raccontato con semplicità impegni e abitudini degli adolescenti, comunicando che l’atteggiamento del volontariato parte dal nucleo familiare per poi essere trasmesso in società.

Da qui il nostro motto “ci mettiamo il cuore sempre” far si che gesti di misericordia occasionali diventino ordinari e concreti.

Una volontaria 

Sienasociale.it si complimenta con questi volontari che hanno trovato un modo originale di comunicare le proprie emozioni proponendosi quali punto di riferimento comunicativo per i coetanei.

Per vedere un video

https://www.instagram.com/reel/CppgrowgVid/?igshid=YmMyMTA2M2Y=https://www.instagram.com/reel/CppgrowgVid/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

 

 

 

Bruno moderno centurione a Siena

Lo faccio perché mi piace l’idea di distrarre le persone regalando spensieratezza. Giro per la città con tutti i previsti permessi”. Nella Siena che non smette di stupire, una storia che non ha tempo per la gioia dei più piccoli.

Bruno è nato nel 1942 ed ama il passato. Per questo, dal primo marzo, interpreta un moderno centurione imperiale guardia del corpo dell’imperatore.

È un modo per passare il mio tempo libero. Tutto nasce dal fatto che sono sempre stato attratto dai simboli: vede il pettorale? C’è una medusa che, come la mitologia racconta, fulminava con un solo sguardo“.

Funzionario del ministero dell’interno poi ha lavorato per la conservazione di beni antichi come pergamene, papiri.

“Ho 3 figli uno a Roma e 2, entrambi veterinari, in Inghilterra”.

Sono le 10.51 di una domenica mattina. “Ora la lascio. Siena mi aspetta”.

"Si-Sienasociale la coprogettazione che tanto vale" : corso antenne del territorio

Si-Sienasociale: ecco il convegno

Il 28 marzo 2023, l’evento dal titolo: “Si-Sienasociale: esperienze di coprogettazione per la costruzione del welfare locale. Analisi e prospettive”. Invito rivolto alla cittadinanza.

L’appuntamento è organizzato dal Comune di Siena, Assessorato alle Politiche Sociali, e si  svolgerà il prossimo 28 marzo a Siena presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala – Sala Italo Calvino.

A breve sarà pubblicato il programma ma intanto l’invito è giunto alle realtà appartengo al terzo settore di Siena e provincia.

E’ gradita la preregistrazione entro il 27 marzo al link https://si-sienasociale.sienacongress.it/home.php

8 marzo: il progetto “Noi ci mettiamo il cuore” compie un anno

Un anno fa le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia effettuavano la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse portadrenaggi alle donne operate di tumore al seno

L’idea era nata molto tempo prima ma il progetto ha spiccato il volo, dopo la brutale battuta di arresto a causa della pandemia, lo scorso 8 marzo 2022, quando le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia hanno potuto effettuare la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse per contenere i drenaggi realizzati per le donne operate di tumore al seno e in cura nella UOC Chirurgia Oncologica della mammella dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

Un momento della prima consegna avvenuta l’8 marzo 2022.

Un gesto di solidarietà scaturito dalla riflessione per cui ogni anno sempre più donne sono colpite da tumore al seno che, come conseguenza, porta all’esportazione della mammella. Circa il 25-30% delle donne operate subisce anche l’asportazione dei linfonodi ascellari con il conseguente svuotamento del cavo ascellare. Ciò comporta delle difficoltà a stare in posizione supina ed una riabilitazione particolare, oltre che l’uso di drenaggi che le donne devono portarsi dietro per alcuni giorni. L’idea di realizzare e donare alle pazienti questi supporti che possono essere molto utili aveva preso vita dal confronto con alcuni specialisti: il cuscino a forma di cuore, con la forma ergonomica e una soffice imbottitura, offre sostegno al braccio e diminuisce la pressione sulla zona operata, alleviando il dolore; mentre le borse portadrenaggi rendono più sopportabili i disagi post-operatori.

A distanza di un anno – spiegano Anna Tani ed Enza Terzuoli, referenti del progetto ‘Noi ci mettiamo il cuore‘ per la Pubblica Assistenza Val d’Arbiapossiamo tirare le somme e guardare con emozione e un pizzico di orgoglio i numeri importanti che abbiamo registrato. Le nostre volontarie hanno realizzato e donato 739 borse portadrenaggi e 75 cuori sotto-ascellari. Dal taglio delle stoffe alla cucitura al confezionamento, in ogni fase della lavorazione ci mettiamo il cuore e facciamo il pieno della gratitudine e del sostegno che, donazione dopo donazione, riceviamo dalle pazienti e da tutte le donne che supportano con il loro operato il nostro progetto e ci aiutano a portarlo avanti.

L’infopoint del progetto gestito dalle volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è attivo presso la sede sociale dell’associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia ogni primo e terzo venerdì del mese dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Emilia Di Gregorio

Festa della donna: un omaggio per tutte le donatrici di sangue

Nei giorni del 6, 7 e 8 marzo al Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena a tutte le donne che si recheranno a donare sarà consegnato un piccolo omaggio floreale offerto dalle associazioni dei donatori

L’iniziativa, intitolata “Chi dice donna dice dono“, è stata promossa congiuntamente da Fratres, Anpas, AVIS e Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade in occasione della giornata internazionale della donna e si propone di sensibilizzare all’importanza della donazione di sangue ed emocomponenti.

Locandina

La locandina dell’evento

Perchè è importante donare? Il sangue non può essere fabbricato ed è indispensabile per moltissime terapie e non solo nelle situazioni di emergenza. La donazione di sangue è un gesto anonimo e un impegno volontario, avviene in maniera gratuita e si compie in forma associata, perché le associazioni di donatori lavorano ogni giorno in sinergia con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento per il raggiungimento del fabbisogno locale, regionale e nazionale di emocomponenti ed emoderivati, ed organizzata, perché in un sistema sofisticato che deve funzionare ad ampio raggio sul nostro Paese essere organizzati vuol dire evitare sprechi e gestire in modo costruttivo ed efficiente ogni azione.

Chi può donare? È sufficiente essere di un’età compresa fra i 18 e i 70 anni, godere di buona salute e pesare più di 50 kg. Il colloquio e la visita medica con i professionisti sanitari del Centro Emotrasfusionale aiuteranno ad approfondire tutti gli aspetti legati alla idoneità alla donazione e volti a garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.

Come e dove donare? Le donazioni di sangue vengono effettuate al Centro Emotrasfusionale, lotto 1, piano 0 (area ex Pronto Soccorso). Il donatore deve portare con sé la tessera sanitaria e un documento di identità. Si può donare prenotando giorno e ora della prestazione (chiamando il n. tel. 0577 585076 dal lunedì al sabato, orario 10-13). Le associazioni di volontariato, attraverso i punti di raccolta e gli sportelli informativi, possono fornire tutte le informazioni necessarie per diventare donatori.

Nei prossimi mesi il Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena sarà aperto in via straordinaria anche nelle giornate di domenica 26 marzo e domenica 16 aprile.

Emilia Di Gregorio 

Una Croce particolare si può vedere a Siena

La Croce che porta con sé la prima Giornata Mondiale della Gioventù

Una Croce particolare è presente a Siena. Contiene, incastonata, una piccola parte di quella che è stata la prima Croce della Giornata Mondiale della Gioventù. E’ la “Croce Itinerante della GMG”. E’ oggi visionabile presso la parrocchia di San Bernardo Tolomei di Siena. Da domani sarà visionabile presso le chiese di Siena nord.

Domani sarà portata presso San Bernardino da Siena in Badesse, San Giovanni Battista a Lornano. Dal 12 marzo al 19 marzo sosta presso SS Marcellino ed Erasmo in Uopini, San Dalmazio. La settimana successiva sarà possibile vederla presso B. Anna Maria Taigi Vico Alto e B. Ambrogio Sansedoni in Belverde. Fine mese presso Maria SS Poggio Al Vento, Sant’Ansano a Marciano. La prima settimana di aprile presso San Miniato alle Scotte.

Ricordiamo che la prima Giornata Mondiale della Gioventù fu indetta da Papa Giovanni Paolo II nel lontano 1985. un po’ di quel famoso giorno è giunto, fino ad oggi, a noi.

 

Nonna e autista soccorritore di emergenza: “esserci quando serve”. La storia di Daniela

Daniela Salvadori è volontaria nella Pubblica Assistenza di Siena. Nonna di due “magnifici nipoti” ha scelto di dedicare il suo tempo libero da pensionata ai “più fragili”. Lo fa guidando un’ambulanza ed intervenendo in caso di necessità da anni. Recentemente ha ottenuto un ruolo di responsabilità all’interno di Anpas. Ecco la sua storia.

Daniela Salvadori di Pubblica Assistenza Siena

Sono una volontaria e una nonna. Racchiuse in queste due definizioni ci sono anni di vita che, se mi soffermo a pensare, sono stati e sono ricchi di tante esperienze e di episodi che hanno in parte cambiato il mio modo di essere, mi hanno fatto vedere la vita da un’altra prospettiva e mi hanno portato ad essere quella di oggi.

Il “requisito” di nonna si riassume in tutto in un aggettivo: orgogliosa….di quell’orgoglio buono che mi rende fiera di veder crescere i miei due nipoti, un maschio e una femmina, che si stanno avviando a diventare uomini e donne del futuro.

L’esperienza di volontaria me la sono costruita e portata avanti negli ultimi 10/12 anni quando, libera dagli impegni lavorativi, che peraltro sono stati appaganti, ho potuto dedicarmi a quello che era ed è sempre stato il mio desiderio: dedicare parte del mio tempo agli altri, a coloro che si trova in difficoltà o semplicemente esserci quando serve. Questo tempo sentivo che serviva anche a me per stare bene.

I valori della solidarietà, del sostegno a chi ne aveva bisogno sono sempre stati per me valori fondanti, trasmessi dalla mia famiglia di origine e che spero e credo di aver trasmesso ai figli e ai nipoti. Proprio loro, i miei due nipoti, mi fanno capire che apprezzano il mio percorso anche se certe volte mi hanno affettuosamente criticato perché arrivavo in ritardo a “recuperarli” dalla palestra o dal campo di calcio poiché mi ero fermata in Associazione.

Il percorso di volontaria è iniziato con il corsi di formazione di I e II livello, successivamente con il tirocinio nei mezzi di soccorso e nelle ambulanze di emergenza, poi la possibilità di frequentare un corso autisti mi ha permesso di mettermi alla prova per capire se anche per quel ruolo potevo essere pronta. Essere pronta significava aver acquisito negli anni un’ esperienza e un carattere che potesse farmi sentire sicura di affrontare anche quest’altro aspetto del soccorso di emergenza.

La spinta mi è arrivata facendo servizio con le altre tre/quattro volontarie che prima di me erano già autiste di emergenza, devo a loro se ho deciso di frequentare il corso per autista, il loro esempio positivo alla guida delle ambulanze mi ha convinto. Insieme con me altre volontarie più giovani hanno frequentato il corso e poi negli anni successivi se ne sono aggiunte altre.

Dopo il corso e l’esame sono iniziati i mesi di tirocinio sotto la guida dei tutor. In questo periodo, ho veramente apprezzato i “colleghi” uomini che mi hanno insegnato tanto, Andrea, Luca, Salvino, Gino, Francesco e gli altri con cui ho fatto servizio sono stati disponibili a farmi guidare nel loro turno e mi hanno valutato ogni volta facendomi capire se facevo errori o se il mio modo di guidare rispondeva ai criteri di sicurezza, nei confronti dei pazienti e di tutti i componenti dell’equipaggio. Un aspetto importantissimo per le squadre di soccorso, sia di emergenza ordinaria che di emergenza urgenza, è l’affiatamento che si deve creare fra i volontari, ogni componente della squadra deve potersi fidare dell’altro e a maggior ragione dell’autista. Si crea così un team preparato e competente di cui beneficiano i pazienti ai quali il nostro lavoro è rivolto.

Nella vita di un volontario, donna o uomo, credo che la più grande soddisfazione sia la gratitudine che vedi, senti o leggi negli occhi delle persone che vai a soccorrere e che in quel momento hanno bisogno di un intervento sicuro e allo stesso tempo veloce. Per fare l’autista di emergenza devi essere in grado di aver acquisito una guida idonea ma sei comunque un soccorritore che deve mantenere la lucidità e la sicurezza per poter effettuare nella maniera migliore –e forse anche un po’ di più- l’intervento per cui sei stato attivato.

Diversi episodi nella mia esperienza di autista soccorritore sono rimasti nella mente e nel cuore, episodi durante i quali sono dovuta rimanere concentrata e lucida anche se lo scenario che si parava davanti era veramente terribile ma anche episodi gradevoli come quando ricevi, non da sola ma insieme alle altre due volontarie, un sincero ringraziamento e apprezzamento perché fai parte di un equipaggio…. tutto al femminile! E non me ne vogliano i miei amici volontari uomini con i quali, peraltro, collaboro veramente bene.

In questo momento, dopo aver accettato un nuovo incarico sempre nel mondo del volontariato, ho dovuto limitare l’attività costante di autista soccorritore ma cerco sempre di ricavare il tempo per quello che sono e mi sento di essere…..una volontaria.