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8 marzo: il progetto “Noi ci mettiamo il cuore” compie un anno

Un anno fa le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia effettuavano la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse portadrenaggi alle donne operate di tumore al seno

L’idea era nata molto tempo prima ma il progetto ha spiccato il volo, dopo la brutale battuta di arresto a causa della pandemia, lo scorso 8 marzo 2022, quando le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia hanno potuto effettuare la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse per contenere i drenaggi realizzati per le donne operate di tumore al seno e in cura nella UOC Chirurgia Oncologica della mammella dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

Un momento della prima consegna avvenuta l’8 marzo 2022.

Un gesto di solidarietà scaturito dalla riflessione per cui ogni anno sempre più donne sono colpite da tumore al seno che, come conseguenza, porta all’esportazione della mammella. Circa il 25-30% delle donne operate subisce anche l’asportazione dei linfonodi ascellari con il conseguente svuotamento del cavo ascellare. Ciò comporta delle difficoltà a stare in posizione supina ed una riabilitazione particolare, oltre che l’uso di drenaggi che le donne devono portarsi dietro per alcuni giorni. L’idea di realizzare e donare alle pazienti questi supporti che possono essere molto utili aveva preso vita dal confronto con alcuni specialisti: il cuscino a forma di cuore, con la forma ergonomica e una soffice imbottitura, offre sostegno al braccio e diminuisce la pressione sulla zona operata, alleviando il dolore; mentre le borse portadrenaggi rendono più sopportabili i disagi post-operatori.

A distanza di un anno – spiegano Anna Tani ed Enza Terzuoli, referenti del progetto ‘Noi ci mettiamo il cuore‘ per la Pubblica Assistenza Val d’Arbiapossiamo tirare le somme e guardare con emozione e un pizzico di orgoglio i numeri importanti che abbiamo registrato. Le nostre volontarie hanno realizzato e donato 739 borse portadrenaggi e 75 cuori sotto-ascellari. Dal taglio delle stoffe alla cucitura al confezionamento, in ogni fase della lavorazione ci mettiamo il cuore e facciamo il pieno della gratitudine e del sostegno che, donazione dopo donazione, riceviamo dalle pazienti e da tutte le donne che supportano con il loro operato il nostro progetto e ci aiutano a portarlo avanti.

L’infopoint del progetto gestito dalle volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è attivo presso la sede sociale dell’associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia ogni primo e terzo venerdì del mese dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Emilia Di Gregorio

Da volontario a conduttore per raccontare la protezione civile

“Mi chiamo Duccio, ho 51 anni e nella vita non faccio il conduttore”. Chi lo avrebbe mai detto che un volontario si sarebbe presentato così incontrando le ragazze e i ragazzi per raccontare il mondo della protezione civile? 

È accaduto alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia, dove i volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno ideato il format “I soliti resilienti” ispirato al noto game-show televisivo e destinato agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Renato Fucini di Monteroni d’Arbia per raccontare la storia e le attività di protezione civile.

Proprio come in TV, gli studenti – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbiadevono abbinare le identità ai volontari/ignoti. Ognuno di noi ha una propria identità, data dalle proprie esperienze personali e professionali, e tre indizi di una storia da raccontare per l’operato che da volontari di protezione civile svolgiamo in tempo di pace e nelle emergenze. Questo ci serve per dire ai giovani che qualsiasi sia l’età, qualunque sia l’esperienza e il bagaglio di vita che ognuno di noi porta con sé, nel volontariato di protezione civile e nel mondo del volontariato in generale ognuno può fare la propria parte e solo insieme si possono fare grandi cose.

A dettare i tempi del gioco e soprattutto a incalzare e incuriosire gli studenti ma anche gli insegnanti ci pensa Duccio, conduttore di eccezione, con tanto di papillon e giacca con le paillettes, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa “missione” così inusuale.

Sono volontario di protezione civile – ci racconta – dal 2009. Ne avevo sentito parlare da alcuni amici e decisi di mettermi in gioco, poi col tempo mi ha veramente coinvolto. Ho partecipato alla formazione e a diverse esercitazioni con le associazioni che fanno protezione civile in Anpas Zona Senese, oltre che a varie missioni in tutta la regione. Ricordo che, tra le prime missioni, sono stato all’isola d’Elba per l’emergenza legata all’alluvione del 2011. Furono tre giorni intensi, passati quasi senza dormire, ci fermammo veramente poche ore. Ci sentivamo molto utili e la gente ci ringraziava di continuo. Eravamo degli angeli per loro.

Avresti mai immaginato di dover vestire i panni di conduttore per raccontare il mondo del volontariato di protezione civile?

Ho sempre creduto in questa associazione – spiega – per tutto ciò che facciamo, ogni giorno. Col tempo sono diventato parte integrante del gruppo di protezione civile e, oltre alle missioni in caso di emergenza, sono iniziati i vari progetti di prevenzione e informazione alla popolazione nei quali crediamo tanto, è stato naturale voler puntare sulla scuola. Il progetto mi è subito piaciuto, sin dalla prima idea di fare questo gioco per raccontare ai ragazzi la protezione civile. Esserne il conduttore non l’avrei mai pensato, qualcuno mi paragona al vero conduttore del programma ma non è così facile perché c’è da tirare le fila, tenere alta l’attenzione, stimolare la curiosità. Abbiamo strutturato un copione, ci siamo divertiti a scrivere gli indizi e a fare le prove con la musica, ed è stato un grande successo perché ci è stato richiesto di replicare più volte. Le ragazze e i ragazzi si sentono coinvolti in maniera diretta e ascoltano tutto ciò che raccontiamo, si confrontano per indovinare, fanno molte domande e non si annoiano. Secondo me ne restano anche un pò affascinati dall’emozione di alcune esperienze e dall’amore che ci mettiamo. È bello perché non c’è distanza tra chi racconta e chi ascolta. La lezione si costruisce insieme, è il risultato sempre nuovo, sempre diverso, un’opera unica a cura di tutti, studenti compresi.

Cosa lascia questa “missione” a te e agli studenti?

Il gioco – conclude – cattura l’attenzione ma la lezione che speriamo di trasmettere è quella sull’importanza di fare squadra. Nei nostri incontri informativi siamo soliti dire che la protezione civile è come una grande orchestra dove tutti gli strumenti suonano insieme perché la voce di ognuno possa essere la voce di tutti. Questa missione così speciale mi lascia tante cose: la sicurezza in quello che faccio, innanzitutto, e la consapevolezza che in protezione civile veramente chiunque può fare la sua parte, anche se non si crede di essere portati a fare certe cose si impara e si cresce insieme, facendo formazione e testando di continuo la nostra preparazione, e poi si può trovare una grande famiglia con la quale è bello raccontare un po’ di strada fatta insieme, divertendosi e coltivando la speranza di aver piantato un piccolo seme che, grazie ai cittadini del domani, avrà radici forti e ali per volare.

Emilia Di Gregorio 

Servizio Civile alla Croce Verde di Chianciano: amicizia e volontariato

I volontari in Servizio Civile alla Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano Terme raccontano la loro esperienza: c’è tempo fino al 20 febbraio per partecipare al nuovo bando

Hai tra i diciotto e i ventotto anni e sei curiosa o curioso di saperne di più sul Servizio Civile Universale? Chi meglio di noi può raccontartelo!

Siamo i ragazzi in servizio presso la Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano e, sebbene questi mesi siano passati in fretta, possiamo dire che ci hanno messo alla prova e ci hanno fatto crescere. Il percorso di formazione che abbiamo svolto appena entrati in servizio non ci ha preparato soltanto per la nostra attività di volontari soccorritori ma ci ha dato una nuova consapevolezza e potrà sempre esserci utile nella vita quotidiana di tutti i giorni. Ogni giorno siamo impegnati con i servizi ordinari, i trasporti sociali per disabili e anziani e alcuni di noi sono impegnati anche nei servizi di emergenza sul territorio dando così un grande aiuto all’associazione e alla collettività.

Il Servizio Civile Universale ci impegna cinque ore al giorno per cinque giorni a settimana, con assoluta flessibilità di orario, tanto da permetterci di svolgere altre attività, infatti alcuni di noi frequentano anche l’università. Non è un vero e proprio lavoro ma ci permette di soddisfare le nostre esigenze economiche grazie ad un assegno mensile di € 444,30 corrisposto dal Dipartimento delle Politiche Giovanili. La durata del Servizio Civile Universale è di dodici mesi e per chi completa l’intero percorso può vedere riconosciuti i crediti formativi sia per la scuola che per il lavoro.

Ma a parte i dettagli tecnici, il Servizio Civile Universale è molto di più: per noi vuol dire divertimento e anche rapporti di amicizia nati in associazione che continuano anche nella vita quotidiana tra noi ragazzi e con i volontari stessi che ci hanno accolto e accompagnato in questo percorso. Siamo contenti e soddisfatti della nostra scelta e di tutto ciò che ci ha dato. Se vuoi provare anche tu, vieni a trovarci in associazione in via della Pace n. 65 a Chianciano Terme oppure contattaci e troverai la risposta a tutte le tue curiosità oltre che un aiuto e il supporto per compilare la tua candidatura entro la scadenza del 20 febbraio!

Per informazioni sul bando e sui progetti attivi www.anpas.org/bando-scu.html

Emilia Di Gregorio 

“Mio fratello è vivo grazie al mio essere volontaria”

Cristina, volontaria Anpas, nella giornata in cui si celebra l’amore condivide la sua vicenda personale ed un invito. L’amore tra fratelli e la formazione sanitaria che salva una vita”. Ecco la sua storia, ecco la storia di “un’innamorata d’arancio”

Quella che sto per raccontarvi non è una semplice storia d’amore, ma è molto di più.

Sono passati un po’ di anni da quando, in una sera qualunque, riaccompagnando a casa mia mamma, il babbo dalla finestra mi ha detto: “Sali, mi sa che tuo fratello non sta bene“. A casa mia c’è un po’ questa cosa che se qualcuno in famiglia sta male chiama me: come se facessi il dottore di mestiere. Quindi quella sera son salita in casa, dove ho trovato mio fratello seduto sul letto: un ragazzone di poco più di trent’anni, grande e grosso il doppio di me, che non riusciva a stare dritto. Lì mi sono resa conto che sapevo cosa fare e ho cominciato a dirgli: “Stringimi la mano, alza il braccio, guardami negli occhi“. Lui, però, non ci riusciva. E io, anche se nella vita faccio l’insegnante, sapevo che non andava bene, che non era soltanto stanco come diceva. Lo sapevo perché io nella vita, oltre ad essere una maestra, sono una volontaria.

Nei giorni scorsi il mio babbo, ricordando quel giorno, mi ha detto: “Tuo fratello è vivo grazie a te“. Sì, perché quel giorno lì mio fratello non era solo stanco, abbiamo avuto il pacchetto completo: chiamata al 118, ambulanza a sirene spiegate, volontari ripartiti in codice 3, la paura che ti blocca il respiro e il sollievo di tirare il fiato quando alla fine tutto si risolve.

C’è un errore, però, nelle parole del mio babbo: mio fratello è vivo non grazie a me ma grazie al mio essere volontaria. Non ho fatto miracoli ma sapevo cosa fare, cosa chiedere, a cosa stare attenta.

Per questo dovreste venire a trovarci nelle Pubbliche Assistenze e seguire un corso di primo soccorso: magari non salirete mai in nessuna ambulanza ma potrebbe servirvi per salvare la vita a qualcuno che amate. E oggi, che si festeggia l’amore, fate la differenza: prendetevi qualche minuto per pensarci, cercate l’associazione più vicina a voi, chiamatela e informatevi sui corsi di formazione in partenza. Ad accogliervi troverete delle grandi famiglie e, sono certa, che… vi innamorerete d’arancio anche voi!

Terremoto: successo di pubblico per “Io non rischio”. Il grazie ai volontari

Le pubbliche assistenze della zona Senese in piazza Matteotti hanno informato centinaia di cittadini sulle buone pratiche di protezione civile in caso di terremoto. Presente il sindaco di Siena e l’assessore alla protezione civile: da parte di entrambi, il grazie ai volontari.

Lo sciame sismico che ha interessato la città nelle ultime ore ci ha spaventato e la paura ha messo in moto la curiosità di saperne di più e l’esigenza di essere preparati e sapere come comportarsi qualora una nuova scossa dovesse irrompere nella nostra quotidianità. A questa esigenza la risposta è prontamente arrivata dal mondo del volontariato delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese che, in sinergia con le istituzioni e con il supporto dell’Università di Siena, in piazza hanno condiviso con i cittadini le buone pratiche di protezione civile della campagna “Io non rischio“, promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, da Anpas e dagli istituti di ricerca scientifica per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali.

Portare in piazza la campagna ‘Io non rischio’ – commenta il sindaco Luigi De Mossi è stata un’ottima idea, prontamente realizzata dai volontari, che ci da in maniera puntuale e corretta tutte le informazioni utili per proteggere se stessi e gli altri in caso di bisogno. Il terremoto non è prevedibile ed essere preparati e sapere cosa fare è fondamentale e può fare la differenza.

E’ importante questo appuntamento. Io non rischio c’è ogni anno e ci insegna a come comportarci in momenti drammatici. I volontari portano nel nome l’essenza di quello che fanno oltre la famiglia, oltre il lavoro e oltre il proprio interesse personale. A loro va il mio ringraziamento” ha evidenziato l’assessore al sociale e protezione civile Francesca Appolloni.

La piazza straordinaria delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese – spiega Roberto Poggiani, responsabile regionale di Protezione Civile Anpas Toscana – risponde alla duplice necessità dei cittadini: quella di avere informazioni a seguito degli eventi di questi giorni e quella della resilienza di un territorio e di una comunità che cresce nella consapevolezza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile che possono aiutarci a fare fronte a questi eventi.

Sono stati – spiegano i referenti della piazza ‘Io non rischio – Zona Senese‘ – circa quindici i volontari, provenienti da tutta la provincia, che si sono dedicati a questa attività di informazione alla popolazione nel capoluogo. L’invito è quello di partecipare sempre più numerosi alle piazze ‘Io non rischio’, che siano quelle straordinarie o quelle canoniche per le quali ogni anno ci impegniamo su tutto il territorio. Potete seguirci anche nelle piazze digitali dei social network siglati #iononrischio e sul sito web www.iononrischio.it per consultare il materiale e tanti interessanti approfondimenti.

Emilia Di Gregorio

A Siena piazza straordinaria “Io non rischio – Zona Senese”

Appuntamento domani 11 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 18.00 in Piazza Matteotti a Siena

Il volontariato di protezione civile torna in piazza insieme alle istituzioni e all’Università di Siena per diffondere la conoscenza dei rischi naturali e delle buone pratiche di protezione civile. Volontarie e volontari allestiranno uno spazio informativo per incontrare i cittadini che potranno informarsi e confrontarsi con l’ausilio di contenuti interattivi e materiale divulgativo, attraverso il quale saranno forniti spunti e approfondimenti sulla prevenzione relativamente al rischio sismico

In caso di terremoto – spiegano i volontari comunicatori che saranno impegnati in piazza – essere preparati può fare la differenza. Le ore di apprensione che abbiamo vissuto negli ultimi giorni ci ricordano quanto sia importante la conoscenza del proprio territorio e la consapevolezza dei rischi per agire in sicurezza, seguendo poche e semplici regole, per noi stessi e per gli altri.

“Io non rischio” – Campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima, Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica, Regioni, Province Autonome e Comuni.

Sul sito ufficiale della Campagna, iononrischio.protezionecivile.it e sui profili social dedicati (canali Facebook, Twitter e Instagram) è possibile reperire informazioni, aggiornamenti e consultare i materiali informativi dedicati ai rischi naturali come il terremoto, il maremoto e l’alluvione.

Emilia Di Gregorio

Mezzo protezione civile nella notte del terremoto

Claudia, volontaria durante il terremoto: “Abbiamo rassicurato le persone”

Sciame sismico a Siena, l’impegno dei volontari per la città. La notte scorsa raccontata da Claudia Cesario referente del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza di Siena che, subito dopo la prima scossa, si è messa in contatto con il responsabile del Coordinamento di Protezione Civile di Siena per definire eventuali interventi da svolgere sul territorio. Dopo una prima ricognizione operativa, i volontari si sono recati presso il parcheggio della Mens Sana in viale Sclavo, dove era stato prontamente istituito un punto di raccolta informazioni e segnalazioni.

I volontari della Pubblica Assistenza di Siena – ci racconta – sono stati impegnati nel parcheggio del Palasport, dove tanti cittadini si erano recati con le proprie auto. Al nostro arrivo abbiamo cercato di rassicurare le persone per quanto fosse possibile. Purtroppo il terremoto non è un evento prevedibile, in tanti ci chiedevano se tutto fosse finito e quello che dovevano fare. Siamo stati fino alle 2.00 circa nei pressi del parcheggio, poi siamo rientrati in sede, e poi a casa, ma siamo sempre pronti in caso di necessità.

Claudia e gli altri volontari come lei sono stati ufficialmente ringrazianti dal comune di Siena. In un comunicato di questa mattina abbiamo letto: “L’amministrazione comunale desidera ringraziare fin da oggi i volontari che, pur in un momento di difficoltà, hanno lasciato le proprie famiglie per mettersi a disposizione della comunità
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Monteroni d’Arbia, al via il corso per volontari soccorritori

Questa sera alle ore 21.15 si svolgerà la presentazione del corso presso la Pubblica Assistenza Val d’Arbia. Un appuntamento da non perdere

Trasporto sanitario, donazione di sangue ed emocomponenti, protezione civile, prestito di ausili e presidi, formazione, servizi sociali, consegna di farmaci e spesa a domicilio, iniziative socio-ricreative: queste e tante altre ancora sono le attività in cui con passione e competenza si impegnano sul territorio i volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

Abbiamo bisogno di tutti – spiega il presidente Massimiliano Fioravantiper aiutarci a fare ogni giorno di più per la nostra comunità. E il cuore dei nuovi volontari, che saremo felici di accogliere, può fare la differenza.

Le lezioni si svolgeranno, grazie all’impegno dei formatori di associazione con il supporto dei formatori regionali e dei professionisti del settore, il martedì e il giovedì presso la sede sociale dell’ associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia e prevedono attività teoriche, prove tecniche ed esercitazioni pratiche.

Cosa si può fare con il corso di livello base ed avanzato per volontari soccorritori? Tantissimo: trasporti sanitari ordinari con auto o mezzi attrezzati, trasporti sanitari di emergenza/urgenza in ambulanza, trasporti e servizi sociali. Sarà, inoltre, possibile conoscere l’associazione e il contesto in cui opera con molteplici attività e progetti.

Il corso è libero e gratuito. Si può partecipare già all’età di 16 anni.

Emilia Di Gregorio

Servizio civile con QuaViO: puoi far domanda

Servizio civile: formazione e indipendenza economica

Servizio Civile Universale: 5 buoni motivi per partecipare al bando. Per Siena e provincia tante opportunità con, ad esempio, Misericordia, Pubblica Assistenza e QuaViO odv. Il bando ordinario è stato pubblicato lo scorso dicembre: i giovani tra 18 e 28 anni possono iscriversi fino alle ore 14.00 del 10 febbraio

Il Servizio Civile Universale è un’importante opportunità di formazione e di crescita per i giovani. Questo, forse, lo avrete già sentito dire. Come avrete letto, qua e là, la presentazione dei molteplici progetti attivi sul territorio senese.
La redazione di Sienasociale.it ha individuato 5 buoni motivi per i quali i giovani dovrebbero partecipare al bando e non perdere questa esperienza.

Pronti a saperne di più?

Il Servizio Civile Universale…

1. È una straordinaria palestra di cittadinanza attiva e partecipazione alla vita della propria comunità: si può fare la differenza unendosi a progetti volti alla prospettiva di migliorare e integrare i servizi sul territorio in un percorso di crescita personale e professionale;
2. Vuol dire conoscere nuove realtà, ampliando le proprie competenze all’interno dell’ambito scelto attraverso le più disparate aree di intervento: dall’assistenza alla protezione civile, dall’educazione e promozione culturale alla salvaguardia del patrimonio ambientale e storico-artistico, dalla sostenibilità alla promozione della pace, dei diritti umani e della nonviolenza;
3. È mettersi in gioco con un’esperienza gratificante che può essere anche un primo piccolo passo per non dipendere economicamente dalla propria famiglia: per gli operatori volontari è previsto, infatti, un compenso di € 444, 30 a titolo di rimborso corrisposto dal Dipartimento delle Politiche Giovanili;
4. È un impegno “con” e “per” gli altri, un’occasione in cui si può crescere lavorando in squadra, confrontandosi con chi ha più esperienza e imparando il valore della condivisione;
5. È poter dire “faccio la mia parte”.

E tu cosa aspetti? Scopri i progetti attivi a Siena e in provincia consultando il bando sul sito www.politichegiovanili.gov.it.
Per accedere all’elenco dei progetti di Servizio Civile Universale occorre utilizzare il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” disponibile nella sezione “Progetti” del sito. Cliccando il tasto “Cerca” si ottiene l’elenco completo di tutti i progetti, mentre per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano relativamente ai filtri territoriali e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio

Pubblica Assistenza 4 zampe per la salute mentale

Bellissimi cani utilizzati in qualità di “confort dog”.  La Pubblica Assistenza di Siena può contare su 7 coppie cane-conduttore attive in asili, scuole, associazioni e case di cura.

Benedetta Benvenuti e’ la coordinatrice: “i cani sono addestrati per la socializzazione. Naturalmente predisposti a dare conforto, lavorano con un addestramento specifico che gli permette di entrare subito in piena comunicazione con le fragilità”.

E poi, su una foto recentemente pubblicata su Facebook: “Collaboriamo con i Servizi di salute mentale in ambito senese. In particolare, con il centro diurno di via Nino Bixio.  È un’attività che ci dà molta gioia e soddisfazione perché i ragazzi sono veramente fantastici ed entusiasti di giocare con noi. Ci hanno fatto dei ritratti stupendi dei nostri cuccioli e ci accolgono sempre a braccia aperte. È veramente come essere in famiglia”.

Un cane disegnato dai ragazzi

Un cane disegnato dai ragazzi