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“Il senso di Mattia”: l’incontro a Siena

Un progetto selezionato dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Si svolgerà il prossimo 23 marzo alle ore 16.00, presso l’aula 1 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, promosso nell’ambito del progetto intervento multilivello protezione infanzia.

Ad aprire l’iniziativa saranno i saluti istituzionali di Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV, Francesca Appolloni, Assessore alla Sanità e Politiche Sociali del Comune di Siena, e Antonio Barretta, Direttore Generale Aou Senese.
A seguire si svolgeranno gli interventi dei relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione TDH Italia, relazionerà in merito al progetto intervento multilivello protezione infanzia; Stefania Losi, Pediatra e Responsabile Servizio GAIA, IRCCS AOU Meyer, affronterà il tema della SBS – Sindrome del bambino scosso, che cos’è e quali sono le conseguenze; Caterina Innocenti condividerà la sua testimonianza da mamma; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta, IRCCS AOU Meyer, condurrà una riflessione sulla Sindrome del bambino scosso con un approfondimento sugli aspetti psicologici e la prevenzione. All’incontro prenderà parte Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale AOU Senese.

L’iniziativa – spiega ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV in una nota – nasce grazie all’incontro con i genitori di Mattia, Caterina e Riccardo che si sono rivolti a noi chiedendoci di far conoscere la loro storia. Mattia è un bambino di Pistoia che a soli 8 mesi muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). Parlare con loro ci ha fatto riflettere su quali azioni avremmo potuto intraprendere come Anpas Comitato Regionale Toscano ODV, per apportare un nostro contributo e rispondere ai bisogni del territorio e della società più in generale. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, il nostro progetto si è sviluppato ulteriormente in un percorso di 13 incontri sul territorio toscano come azione omogenea e di ampia risonanza. L’obiettivo generale del progetto è quello di informare e sensibilizzare la comunità, con un focus specifico ai caregivers ed i genitori, su una sindrome che è ancora sottovalutata e talvolta sconosciuta, al fine di garantire il benessere psicofisico del neonato.

L’iniziativa “Il senso di Mattia” fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia” coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale Non Scuoterlo (visita il sito web) sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia” proposto da Anpas Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per registrarsi all’evento è necessario compilare il modulo online: clicca qui.
Per il collegamento da remoto: clicca qui.

Come arrivare: per le indicazioni dal sito web dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese: clicca qui.
Per raggiungere l’aula: prendere gli ascensori nel corridoio che porta alla cappella, corridoio situato poco prima dell’edicola e andare al piano 1 (il piano di ingresso da Viale Bracci è 1s). Uscendo dagli ascensori andare a sinistra e arrivare alla fine del corridoio, l’aula si troverà alla vostra destra. È necessario indossare la mascherina FFP2 per l’accesso in ospedale.

Scarica la locandina con il programma completo: clicca qui.

Emilia Di Gregorio

Nella foto una volontaria Anpas tiene stretto il suo bambino 

Monteroni d’Arbia, volontari in servizio alle corse a pelo

Quattro equipaggi della Pubblica Assistenza Val d’Arbia  sono impegnati oggi a Monteroni d’Arbia presso l’ippodromo comunale in occasione del primo appuntamento di corse a pelo per la stagione 2023

Quattro equipaggi, due ambulanze, un totale di sedici volontari in servizio: sono questi i numeri dell’impegno della Pubblica Assistenza Val d’Arbia nell’ambito delle corse a pelo che si svolgono a Monteroni d’Arbia nella giornata di oggi, domenica 12 marzo, per il primo appuntamento della stagione 2023.

Sei le batterie, due la mattina a partire dalle 11.15 e quattro nel pomeriggio dalle 15.15, in occasione delle quali i volontari prestano servizio presso l’ippodromo comunale. Il secondo e ultimo appuntamento sarà invece domenica 12 aprile.

Ecco le foto.

Misericordia:i giovani volontari crescono

Leggiamo e riportiamo i contenuti di un post su Facebook della Misericordia di Siena

Continuano gli incontri delle “G.eMMe” dell’Associazione ” Siena Soccorso”: ieri la riunione si è svolta presso la sede della Misericordia di Siena ed è stata anche l’occasione per ripercorrere insieme la storia e i valori su cui si basa la nostra Arciconfraternita con la visita del Museo e dell’Oratorio.

Ringraziamo le ragazze e i ragazzi della Miisericordia di Poggibonsi, Misericordia di Sinalunga e le altre Misericordie della provincia di Siena per la collaborazione!

 

“Mio fratello è vivo grazie al mio essere volontaria”

Cristina, volontaria Anpas, nella giornata in cui si celebra l’amore condivide la sua vicenda personale ed un invito. L’amore tra fratelli e la formazione sanitaria che salva una vita”. Ecco la sua storia, ecco la storia di “un’innamorata d’arancio”

Quella che sto per raccontarvi non è una semplice storia d’amore, ma è molto di più.

Sono passati un po’ di anni da quando, in una sera qualunque, riaccompagnando a casa mia mamma, il babbo dalla finestra mi ha detto: “Sali, mi sa che tuo fratello non sta bene“. A casa mia c’è un po’ questa cosa che se qualcuno in famiglia sta male chiama me: come se facessi il dottore di mestiere. Quindi quella sera son salita in casa, dove ho trovato mio fratello seduto sul letto: un ragazzone di poco più di trent’anni, grande e grosso il doppio di me, che non riusciva a stare dritto. Lì mi sono resa conto che sapevo cosa fare e ho cominciato a dirgli: “Stringimi la mano, alza il braccio, guardami negli occhi“. Lui, però, non ci riusciva. E io, anche se nella vita faccio l’insegnante, sapevo che non andava bene, che non era soltanto stanco come diceva. Lo sapevo perché io nella vita, oltre ad essere una maestra, sono una volontaria.

Nei giorni scorsi il mio babbo, ricordando quel giorno, mi ha detto: “Tuo fratello è vivo grazie a te“. Sì, perché quel giorno lì mio fratello non era solo stanco, abbiamo avuto il pacchetto completo: chiamata al 118, ambulanza a sirene spiegate, volontari ripartiti in codice 3, la paura che ti blocca il respiro e il sollievo di tirare il fiato quando alla fine tutto si risolve.

C’è un errore, però, nelle parole del mio babbo: mio fratello è vivo non grazie a me ma grazie al mio essere volontaria. Non ho fatto miracoli ma sapevo cosa fare, cosa chiedere, a cosa stare attenta.

Per questo dovreste venire a trovarci nelle Pubbliche Assistenze e seguire un corso di primo soccorso: magari non salirete mai in nessuna ambulanza ma potrebbe servirvi per salvare la vita a qualcuno che amate. E oggi, che si festeggia l’amore, fate la differenza: prendetevi qualche minuto per pensarci, cercate l’associazione più vicina a voi, chiamatela e informatevi sui corsi di formazione in partenza. Ad accogliervi troverete delle grandi famiglie e, sono certa, che… vi innamorerete d’arancio anche voi!

Monteroni d’Arbia, al via il corso per volontari soccorritori

Questa sera alle ore 21.15 si svolgerà la presentazione del corso presso la Pubblica Assistenza Val d’Arbia. Un appuntamento da non perdere

Trasporto sanitario, donazione di sangue ed emocomponenti, protezione civile, prestito di ausili e presidi, formazione, servizi sociali, consegna di farmaci e spesa a domicilio, iniziative socio-ricreative: queste e tante altre ancora sono le attività in cui con passione e competenza si impegnano sul territorio i volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

Abbiamo bisogno di tutti – spiega il presidente Massimiliano Fioravantiper aiutarci a fare ogni giorno di più per la nostra comunità. E il cuore dei nuovi volontari, che saremo felici di accogliere, può fare la differenza.

Le lezioni si svolgeranno, grazie all’impegno dei formatori di associazione con il supporto dei formatori regionali e dei professionisti del settore, il martedì e il giovedì presso la sede sociale dell’ associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia e prevedono attività teoriche, prove tecniche ed esercitazioni pratiche.

Cosa si può fare con il corso di livello base ed avanzato per volontari soccorritori? Tantissimo: trasporti sanitari ordinari con auto o mezzi attrezzati, trasporti sanitari di emergenza/urgenza in ambulanza, trasporti e servizi sociali. Sarà, inoltre, possibile conoscere l’associazione e il contesto in cui opera con molteplici attività e progetti.

Il corso è libero e gratuito. Si può partecipare già all’età di 16 anni.

Emilia Di Gregorio

Raccontaci il tuo Servizio Civile Universale!

L’invito della redazione di Sienasociale.it agli operatori volontari in servizio e a chi ha già vissuto l’esperienza del Servizio Civile Universale nelle associazioni del territorio

Il Servizio Civile Universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica Italiana, attraverso azioni per la comunità e il territorio.

Recita così una nota sul sito del Dipartimento delle Politiche Giovanili presentando il Servizio Civile Universale con bandi e progetti dedicati alle ragazze e ai ragazzi tra i 18 e i 28 anni come un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale. L’ultimo bando ordinario (clicca qui) è stato pubblicato lo scorso 16 dicembre e fino alle ore 14.00 del 10 febbraio sarà possibile presentare la domanda online per partecipare alle selezioni. Tanti sono i progetti attivi nelle associazioni della città e della provincia di Siena e la redazione di Sienasociale.it, in vista della prossima scadenza del bando, vorrebbe provare a raccontare il Servizio Civile Universale in maniera partecipata e con le voci delle volontarie e dei volontari che vi hanno già preso parte.

Se sei un operatore volontario attualmente in servizio o hai svolto il Servizio Civile Universale presso le associazioni del nostro territorio, puoi raccontarci la tua esperienza scrivendoci una e-mail all’indirizzo sociale@sienasociale.it oppure contattandoci tramite posta sui nostri canali Facebook e Instagram!

Come funziona il Servizio Civile Universale? I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana. Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT. Tutti i giovani interessati a saperne di più possono visitare il sito web www.politichegiovanili.gov.it per conoscere i bandi attivi sul territorio della provincia di Siena utilizzando, sullo stesso sito, il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” e inserendo i filtri specifici relativi alla territorialità e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio 

Foto tratta da sito ufficiale

Pubblica Assistenza Val d’Arbia, donati 3 defibrillatori alla comunità

Grazie alle generose donazioni dei soci e alla raccolta fondi aperta con l’edizione 2022 del motogiro, sono stati acquistati dall’associazione tre defibrillatori da installare a Monteroni d’Arbia

“Caro Babbo Natale, siamo i volontari e le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia e anche noi, come tutti, proviamo a scriverti per chiederti di realizzare i nostri desideri. Il 2022 è stato un anno impegnativo, su più fronti, ma come sempre non ci siamo tirati indietro, abbiamo fatto la nostra parte. È stato un anno pieno di eventi, alcuni molto belli e altri meno, ma li abbiamo affrontati uniti, legati da quell’essere ‘famiglia’ accomunata da un cuore ‘arancione’, come il colore delle nostre divise, che batte in ognuno di noi.”

Comincia così la lettera firmata “dalla famiglia della Pubblica Assistenza Val d’Arbia” e destinata a Babbo Natale – quello vero – per chiedere un dono speciale per la comunità monteronese in vista delle feste natalizie.

“Tante persone hanno pensato a noi in questo anno: da quelle più strane come i motociclisti, tutti rombo e tute scure ma che quando si tratta di tendere una mano non si tirano mai indietro, fino ai nostri concittadini e ai nostri soci e volontari che hanno pensato a noi e agli altri anche nei momenti più difficili quando i pensieri erano da tutt’altra parte. Quello che ti chiediamo, Babbo Natale, è di realizzare un nostro piccolo, grande desiderio: quello di mettere insieme il nostro cuore con i cuori di queste persone e di portarci tre defibrillatori che noi ci impegneremo ad installare nel nostro territorio.”

L’idea, infatti, era nata a maggio quando, in occasione della Festa Sociale, i volontari avevano organizzato il motogiro della val d’Arbia radunando oltre 40 moto e tanti appassionati delle due ruote per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di defibrillatori da posizionare, con il supporto dell’amministrazione comunale, in punti del territorio che ne sono ancora sprovvisti. Al ricavato di questa iniziativa, si sono aggiunte le generose donazioni dei soci che hanno permesso l’acquisto dei tre defibrillatori, con relativa teca per preservarne l’integrità, che Babbo Natale ha consegnato simbolicamente lo scorso venerdì 16 dicembre durante la consueta cena degli auguri, denominata per l’occasione “Metti un cuore sotto l’albero“.

“Babbo Natale – spiegano con entusiasmo le volontarie e i volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbiaha portato quel pizzico di magia di cui avevamo bisogno per raccontare la realizzazione del nostro progetto che, grazie ai soci e alla raccolta fondi dei motociclisti, si realizza: volevamo dotare di un defibrillatore le zone che nel nostro comune sono ancora scoperte e finalmente possiamo farlo. Il nostro impegno non si esaurisce qui, continueremo a lavorare in questa direzione e a offrire opportunità di formazione aperte a tutta la cittadinanza perché solo la consapevolezza di una corretta esecuzione delle manovre salvavita può fare la differenza.”

Emilia Di Gregorio

I mille volti della giornata del volontariato

Le volontarie ANPAS, Sonia ed Emilia, in missione  per conto di “Otaria la volontaria” , hanno intervistato i volontari delle più disparate associazioni di Siena e provincia. Come hanno cominciato, cosa fanno e perché ognuno di voi dovrebbe provarci?

Quando abbiamo proposto di raccontarci insieme per la giornata internazionale del volontariato, quello che state per leggere doveva essere un articolo a quattro mani, sono diventate… udite udite, millemila! Perché? Perché quelle che erano poche e semplici domande, veicolate dalla nostra Otaria la volontaria, si sono rivelate un interessante esperimento sociale. Non saremo forse brave a mettere in fila i dati, interpretarli con dovizia scientifica e incastrarli in grafici con linee e curve più o meno precise, ma abbiamo imparato che raccontarsi aiuta a conoscersi, condividere e fare rete.

Il nostro instancabile passaparola ci ha permesso idealmente di girare in lungo e in largo sul territorio della nostra provincia, tra associazioni grandi e piccine con obiettivi e finalità diversi ma sempre complementari. No, non abbiamo scovato l’identikit del volontario ideale. Il volontario non è un supereroe, non ha superpoteri e materialmente non abbiamo trovato nemmeno quella gomma magica gigante che il volontario userebbe per cancellare i momenti più bui e regalare sorrisi.

Abbiamo trovato soltanto persone che fanno dell’essere volontario il proprio stile di vita, guardando al mondo con cuore e occhi diversi, lasciandosi arricchire dai giorni che passano, dai volti che si incontrano, dalle esperienze che si vivono perché improvvisamente quando fai della tua vita un dono pensi che a viverle le vite altrui hanno tutto un altro sapore. E se fare volontariato significa moltiplicare bellezza, noi siamo pronte a raccontare tutte le storie che abbiamo incontrato perché non puoi cambiare il mondo se non ci cammini dentro, se non fai diventare parte di te ogni storia che ascolti, diventando a tua volta una storia da raccontare.

Irene una volontaria

Irene una volontaria

Essere volontari è scegliere di donare il proprio tempo ma non significa essere catapultati in una vita parallela quanto piuttosto in una vita autentica. I volontari che si sono raccontati sono genitori, figli, nonni, nipoti. Ognuno di loro porta con sé un bagaglio di vita diverso dall’altro, con il comune denominatore dato dalla somma del cuore che decide, la mente che si impegna e le mani che si aprono al mondo. C’è chi ha cominciato per curiosità, chi è stato trascinato da amici e parenti, chi lo ha sempre visto fare, chi ha sentito la necessità di fare la propria parte. Noi due, Sonia e Emilia, abbiamo cominciato… ehm, dobbiamo proprio dirlo? Un po’ per scherzo, un po’ per amore. Oggi, per entrambe, il volontariato è la “benzina” di alcuni giorni e la Pubblica Assistenza è una “questione di cuore e di congiunti”.

Rachele ha cominciato per combattere la noia, oggi continua per amore. Anna voleva imparare cosa non sbagliare in un arresto cardiaco, pensava di fare tre lezioni e via, oggi è formatrice regionale. Michela, insegnante di yoga, ha cominciato per il tirocinio di counseling in Quavio e perché da tempo sentiva il desiderio di fare qualcosa per gli altri, soprattutto nel fine vita.

Michela

Michela

Per Michele la Misericordia di Montalcino è sempre stata una seconda “casa”, dove osservava con gli occhi di un bambino il via vai di mezzi e volontari, tra i quali c’era anche Riccardo che non aveva esitato a mettersi in gioco diventando volontario quando mancavano i giovani per garantire i servizi di emergenza.

Michele

Michele

Mattia si iscrisse ad un corso per volontario soccorritore su forzatura di un amico, però qualche settimana prima aveva assistito ad un brutto incidente stradale e pensò che, se gli fosse ricapitato, avrebbe saputo come comportarsi.

Mattia

Mattia

Enza è una cuoca in pensione che ha messo il cuore nelle pentole prendendo parte per la prima volta nel 2016, in occasione del terremoto del Centro Italia, alle attività del volontariato di Protezione Civile ANPAS presso il campo base di Norcia. Stefania è un’insegnante che crede nello scautismo come strumento educativo e nel volontariato come modo per donare e trovare la felicità. Alessandra oggi è volontaria soccorritrice in emergenza, fa protezione civile ed è impegnata nei servizi sociali, ha cominciato nel 2011 perché condivide da sempre i valori della Pubblica Assistenza che le ha salvato la vita in un brutto incidente automobilistico in seguito al quale ha deciso di voler conoscere meglio il mondo del volontariato ANPAS.

Paola è una psicologa dell’arte che ha deciso di impegnarsi per la solidarietà e i diritti dei bambini a seguito della strage nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, evento per il quale un forte impegno è stato sostenuto anche dal territorio senese perché la sofferenza di qualsiasi essere umano ci riguarda da vicino e non può lasciarci indifferenti. Marco ha cominciato perché nel suo paese mancava una realtà come quella della Pubblica Assistenza e ha ritenuto giusto fare la propria parte per la comunità. Cristina si sente parte di qualcosa di grande. A Francesco piaceva guidare un’ambulanza e Olga e Giancarlo si sentono gratificati dal tempo impiegato in associazione tra i vari servizi di trasporto ordinario. Sin da quando aveva due anni, Mario è cresciuto in Pubblica Assistenza e i volontari sono stati una seconda famiglia, oggi è un soccorritore perché può contribuire a rendere più sicura la comunità e ad aiutare chi ha bisogno.

Jacopo stava andando a scuola quando vide passare un’ambulanza a sirene spiegate, notò che le persone all’interno della cabina erano concentrate ma per nulla spaventate e ne rimase colpito al punto da rivolgersi all’associazione dove ora svolge servizio ogni domenica da diciotto anni.

Jacopo

Jacopo

E Mario e Tommaso? Loro hanno sempre coltivato la voglia di aiutare il prossimo e sono diventati volontari. Gli abbiamo chiesto il perché e ci hanno risposto con una gran bella domanda: perché mai avrebbe dovuto essere diversamente?

Diventiamo volontari perché scegliamo di esserci, ci inseriamo nella realtà in cui ci formiamo da volontari, l’associazione diventa “famiglia” pronta ad accogliere e ci lasciamo trasformare. Cresciamo insieme e ci interroghiamo sul nostro ruolo per essere una parte attiva del cambiamento che vorremmo vedere lì fuori, dove ci riscopriamo solidali e partecipi alla vita dell’altro. Mario sostiene che si diventa volontari una volta e si è volontari tutta la vita. Anna lo fa perché sapere di poter essere di aiuto dà un senso ulteriore al proprio essere. Salvino, volontario ANPAS dal 2003, lo fa perché crede nel lavoro di squadra e nell’energia del volontariato.

Salvino con altri volontari

Salvino con altri volontari

Federica ha cominciato a 16 anni, oggi è la presidente della sua Pubblica Assistenza e fa volontariato perché è una parte importante della sua vita.

Federica

Federica

Massimo è un volontario della Misericordia di Poggibonsi dal 1989, il suo impegno è cresciuto nel tempo e oggi continua per l’impagabile soddisfazione di uno sguardo che ringrazia per l’aiuto ricevuto. A Marco l’impegno in Pubblica Assistenza ha dato molto di più di quanto lui abbia dato e qui ha trovato moglie e due figli che con lui si impegnano in associazione perché il volontariato è una grande palestra che ti forgia l’animo. Susy ha cominciato con qualche insicurezza e un pò di timore ormai ventidue anni fa, oggi prova a dare sollievo e sicurezza agli altri. Paolo è volontario dal 1982, in associazione fa di tutto un pò, perché lo gratifica e perché ormai da molto tempo per lui la Pubblica Assistenza è “casa” ed i volontari una gran bella “famiglia”. Chiara ha cominciato nei primi mesi di pandemia e oggi lo fa perché ogni volta che si pone un limite trova persone che la spronano a superarlo e farlo diventare un suo punto di forza. Daniela è una casalinga, ha cominciato nel 2017 per amicizia, oggi si sente al settimo cielo quando può aiutare qualcuno e lo fa insieme a Giulia e Valentina, le sue figlie, anch’esse volontarie in Pubblica Assistenza perché aiutare gli altri fa bene al cuore e ti rende migliore.

Elvio ha cominciato per dovere morale e, essendo attualmente pensionato, l’impegno in associazione lo fa sentire attivo. Gianni fa volontariato perché per tutti in caso di bisogno ci possa essere una mano tesa ad aiutare.

Per noi, Sonia e Emilia, sei volontario quando ti fai dono, diventi mani, occhi, sorriso. Ecco perché dovresti farlo. Enza da per certo che anche tu puoi fare la tua parte. Moreno è convinto che essere utile agli altri aiuta te stesso.

Moreno

Moreno

Julia sostiene che se non lo provi non lo saprai mai. Stefania crede che lo scautismo ti aiuti a diventare uomo e donna di carattere. Chiara ti invita a scegliere di diventare volontario perché quando si tende una mano per far rialzare qualcuno un pò ci rialziamo anche noi. Cristina sa bene che la vita in associazione ti regala esperienze ed amicizie che non hanno prezzo. Luca ci ha detto che si dovrebbe fare per sentirsi parte di un gruppo. Per Cinzia il volontariato ANPAS è una forma di amore che dovremmo provare tutti. Giulia, volontaria soccorritrice e operatore cinofilo, crede che il volontariato sia un’esperienza che ti cambia la vita e come Serena pensa che può regalarti una fantastica famiglia. Guido ci ha raccontato che essere di aiuto per una persona in difficoltà ti completa la giornata e, come ci hanno scritto tanti altri volontari, i soccorritori sono tra le più importanti ancore di salvezza perché ci sono sempre e con qualità. Federico aveva cominciato perché gli serviva un attestato di primo soccorso per lavoro, ora non passa un sabato sera in cui non è di turno in ambulanza perché esserci può fare la differenza. Giulio, sin da piccolissimo è cresciuto in Pubblica Assistenza e ci ha detto che fare volontariato fa bene al cuore. Per Riccardo ognuno dovrebbe provare per dare un contributo nobile e fattivo alla crescita della propria comunità. Michele è con lui soccorritore in Misericordia a Montalcino e entrambi ci dicono che dovresti provare perché dedicare il proprio tempo agli altri in associazioni di volontariato è importante, valorizza la nostra storia e scrive il nostro futuro. Anna Maria e Mauro ti invitano a farlo perché ci sono sempre più persone che hanno bisogno di te. Eva sta vivendo l’esperienza del Servizio Civile Universale e continuerà a fare la volontaria perché in un’associazione di volontariato si agisce e si cresce insieme agli altri. 

Insieme, per noi, è la parola chiave. Non importa chi sceglierai di essere e dove. Ogni associazione ha un cuore grande pronto ad accoglierti. Tu provaci. Noi, Sonia e Emilia, che ci siamo lanciate ad occhi chiusi in questo “esperimento sociale” a millemila mani, ci auguriamo che tu scelga di impegnarti con passione perché trovi la forza per dare tutto te stesso, perché tu possa lasciare orme sulla strada e chiamare “casa” ogni posto in cui lascerai un pezzo del tuo cuore.

Ecco, per adesso forse è tutto. Ma nel tempo speriamo di aggiungere tanto altro a questo racconto.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Primo soccorso: formazione dalla coprogettazione

All’interno del tavolo “disabilità” di “SI-Sienasociale – La coprogettazione che tanto vale”, L’Associazione Sesto Senso organizza un incontro formativo rivolto alle famiglie, agli operatori, ai volontari ed a qualunque soggetto comunque interessato, durante il quale saranno affrontate le principali manovre di soccorso in caso di emergenza.

L’incontro, che si terrà il giorno 24 novembre, alle ore 15:30, durerà circa 3 ore ed avrà ad oggetto:
• la disostruzione delle vie aeree: cause e tipologie con manovre di soccorso;
• rianimazione cardio polmonare: accenni su cause e sintomatologie. Isola di training sulle manovre con l’utilizzo del manichino apposito;
• utilizzo del DAE (defibrillatore semi automatico): cos’è e come funziona l’apparecchio e prove di utilizzo in isola di training.

Il corso sarà tenuto da un operatore di Siena Soccorso, ente accreditato dalla Regione Toscana al rilascio del brevetto per l’utilizzo del DAE che, a fine seduta, sarà rilasciato a tutti i partecipanti (certificazione BLSD laico).

Partecipazione gratuita: 20 posti disponibili presso la sede dell’Associazione Autismo Siena “Piccolo Principe” Strada delle Volte Alte n.1

Si richiede l’iscrizione al percorso laboratoriale comunicando l’adesione entro il 23/11 tramite il seguente contatto: sestosenso.sisociale@gmail.com | per info: 371 1189765

“Sesto senso odv” per il primo soccorso

Si è tenuto martedì scorso il primo dei due corsi di “PRIMO SOCCORSO” organizzato dall’Associazione Sesto Senso nell’ambito del Tavolo della disabilità del progetto “SI- Sienasociale la coprogettazione che tanto vale”. Il 23 novembre il prossimo appuntamento 

La sessione formativa, della durata di circa 3 ore, è stata tenuta da un operatore di Siena Soccorso, ente accreditato dalla Regione Toscana al rilascio del brevetto per l’utilizzo del DAE.  In un ambiente accogliente e funzionale, messo gratuitamente a disposizione dalla Misericordia di Colle Val d’Elsa, sono state prima ampiamente illustrate e poi sperimentate da tutti i partecipanti su manichino, le tecniche di RCP (Rianimazione Cardio Polmonare) con utilizzo del DAE.

Il corso, dedicato a  cittadini a cui può capitare in qualsiasi momento di trovarsi fronte ad un’emergenza, anche se di durata limitata (solo 3 ore), si è rivelato interessantissimo in quanto, senza soffermarsi su tecniche e pratiche che solo i sanitari e gli operatori professionali possono mettere in pratica, ha approfondito tutte le più semplici attività, compreso l’utilizzo del DEA semi automatico (che guida e definisce in autonomia i passi da eseguire) che, se eseguite tempestivamente su un paziente in arresto cardio-circolatorio, possono salvargli la vita.

Tre ore quindi ben spese e che possono fare la differenza tra la vita e la morte, atteso che dopo 10 minuti da un arresto cardio-circolatorio, i danni cerebrali divengono irreversibili e l’intervento immediato del “passante” che sa come muoversi, proprio in considerazione della tempestività, molto spesso è risolutivo in senso positivo, come testimoniato dalle statistiche sull’esito degli interventi dei cosiddetti operatori “laici”.

A tutti i partecipanti alla seduta, come a quelli che parteciperanno alla prossima prevista per il 23 novembre, sarà rilasciato un attestato di certificazione per il BLSD laico e, per coloro che sono già in possesso del brevetto, che ha validità 2 anni, il corso sarà valido come aggiornamento.

SI-SIENA SOCIALE, la coprogettazione che tanto vale, è tra Comune di Siena e Enti del Terzo Settore per proposte a favore di anziani, minori, famiglie e disabili. A seguire le realtà partecipanti. Tavolo Anziani (Associazione di Pubblica Assistenza di Siena, La lunga gioventù APS, Centro socio-culturale terza età Antonio Conti APS); Tavolo Famiglia-Minori (Siena Soccorso ODV, Arciconfraternita di Misericordia di Siena OdV, M’ama APS, La lunga gioventù APS); Tavolo Disabilità (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Siena APS, Autismo Siena Piccolo Principe ODV, Le Bollicine APS, Sesto Senso ODV, Associazione Senese Down (ASEDO) ODV, Il Laboratorio ODV).

Nella foto un momento del corso

Per saperne di più

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