Archivi tag: Iran

Una scrittrice iraniana e la condizione femminile

Nella suggestiva cornice del Centro Culturale “La Tinaia” di Sovicille ieri – 8 marzo – è stata celebrata la Giornata Internazionale della Donna con un’ospite molto attesa e molto amica delle donne: Manna Parsì, autrice di testi letterari iraniani nata a Teheran ma che, da anni, vive in Italia e che da tempo racconta la condizione femminile nel suo paese natìo.

La Presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco Sovicille aps, Rosanna Recchi e la socia fondatrice Donatella Pollini hanno introdotto e guidato la chiacchierata con l’autrice che ha ricordato il senso della giornata che non va vissuta come una festa ma come un appuntamento finalizzato al raggiungimento dell’equità dei diritti femminili.

Rosanna Recchi Presidente della Pro Loco Sovicille

Manna Parsì ha raccontato che le donne protagoniste nella storia e rimaste spesso anonime, sono state molteplici: migliaia hanno perso la vita perché sottoposte a condizioni lavorative disumane, altre lasciate sole a sfamare figli perché i loro mariti e fratelli erano stati arruolati in guerre senza fine, altre ancora vittime di società patriarcali in cui non vi era nessuna possibilità di riscatto.  Storie lontane, ma purtroppo sempre attuali, che ritroviamo sui giornali in cui leggiamo di femminicidi avvenuti per mano di uomini che uccidono in nome dell’amore, o donne vittime di retaggi culturali, vittime di razzismo, di riti tribali crudeli o di religioni maschiliste.

“Nel mio paese, la cosa che manca di più è la possibilità di scelta, vinta dall’imposizione” dice Manna; come quella del velo in Iran. La scrittrice ha ricordato quando nel 1979, rientrata a scuola dopo le vacanze, vide la segretaria indossare un velo. Subito sembrò uno scherzo tantoché tutte le studentesse cominciarono a schernirla. Quando la segretaria disse loro che non c’era niente da ridere, capirono che stava cambiando qualcosa e che, da lì a poco,  la loro libertà sarebbe stata repressa e tenuta strettamente sotto controllo.

E così fu.

Tutt’oggi le donne che hanno avuto la possibilità di studiare e lavorare sono succubi di mariti (e della famiglia del marito) che impongono loro regole e stile di vita ferrei. La maggior parte di loro non ha neanche il coraggio di divorziare perché la legge prevede l’affido dei figli, al marito.

La scrittrice iraniana Manna Parsì e Donatella Pollini socia fondatrice Pro Loco Sovicille

Manna afferma che col velo le donne si sentono invisibili, brutte, sono tutte uguali e perdono la loro identità, e l’obbligo di indossarlo rigidamente  vieta loro ogni libertà di scelta.

L’episodio di Masha Amini, uccisa nel settembre 2022 perché una ciocca di capelli fuoriusciva dall’hijab però, ha lasciato un segno: da quel momento c’è stata una vera e propria rivoluzione femminile fatta da donne che si tagliavano i capelli pubblicamente quale gesto di solidarietà verso una loro connazionale e di protesta contro il regime. A breve distanza dai primi episodi, la rivoluzione ha visto la solidarietà ed il coinvolgimento anche di padri, fratelli e mariti che manifestavano accanto alle loro donne, pagando conseguenze durissime.

La serata si è conclusa con l’intervento del Sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti che ha ringraziato la scrittrice per il coraggio dimostrato e per l’intensità della serata. Ha sottolineato che il miglior modo per festeggiare la donna è quello di mettere in luce queste condizioni con l’informazione e la conoscenza e di favorire situazioni di parità, attraverso la consapevolezza. E soprattutto, non dimenticare ma anzi, continuare a dare sostegno, aiuto e vicinanza.

I libri di Manna Parsì saranno presto disponibili presso l’Associazione Turistica Pro Loco, in Via Roma 27 a Sovicille.

Per informazioni: info@prolocosovicille.it

Stefania Ingino

A Monteroni d’Arbia una manifestazione a sostegno del popolo iraniano

Associazione White, Filarmonica G. Puccini, Gruppo di Lettura “Letteralmente Appassionati”, Fattoria didattica La Rugiada e Pubblica Assistenza Val d’Arbia in piazza per la libertà in Iran

Lo scorso 13 settembre Mahsa Amini, una giovane donna di 22 anni è stata fermata da un posto di blocco per aver indossato lo hijab in maniera giudicata scorretta. Morirà tre giorni dopo a causa delle percosse subite. Questo per una ciocca di capelli che usciva dal suo velo.

Da quel giorno – spiegano i referenti dell’Associazione White – le donne iraniane hanno iniziato a scendere in strada, togliendosi pubblicamente il velo. Lo hanno calpestato e bruciato. Hanno iniziato a tagliarsi i capelli, si sono rifiutate di cantare l’inno e la loro protesta si è fatta eco anche grazie ai ragazzi iraniani che in tutto il mondo stanno manifestando per il loro paese e la loro libertà, un valore imprescindibile. Per questo abbiamo scelto di dare loro voce con una iniziativa in programma sul nostro territorio.

Noi – raccontano le donne del Gruppo di Lettura Letteralmente Appassionatinon abbiamo potuto chiudere gli occhi di fronte a questa ennesima repressione, tanto più crudele in quanto colpisce le donne nel loro diritto fondamentale: quello dell’autodeterminazione. Siamo quindi accanto alle nostre sorelle che in Iran rischiano la vita per potersi anche solo vestire, pettinare e truccare come vogliono e vorremmo che a loro giungesse la nostra voce che le sostiene e le appoggia.

Saremo in piazza – spiegano dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbiaperché l’esempio delle donne iraniane non può cadere nel nostro disinteresse. Ogni giorno siamo grati ad ogni donna che fa parte del nostro movimento e che lo rende migliore e, oggi più che mai, siamo grati alle donne che, senza se e senza ma, difendono la libertà e la pace. Ci uniamo alle associazioni del nostro territorio, perché crediamo nella sinergia degli sguardi di uomini e donne che lavorano per fare rete e per ingentilire i cuori.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Monteroni d’Arbia, si svolgerà in piazza della Resistenza a partire dalle ore 16.30 e sarà scandita dagli interventi delle associazioni aderenti, dalle letture e dalle incursioni musicali, oltre che da un flash mob curato dalle volontarie e dai volontari presenti.

Emilia Di Gregorio